Flogotipo

Molte credono che esista un solo modo giusto di vivere: svegliarsi presto, allenarsi presto, mangiare a orari prestabiliti.

In realtà ognuno di noi è governato da un ritmo biologico personale e unico, come un codice PIN, una firma ormonale che determina quando sei più forte, più lucido/a, più creativo/a e più vulnerabile, una combinazione di caratteristiche che ti rendono INDIVIDUALE.

Possiamo definirlo Flogotipo, definizione che mi piace molto

Nella Medoicina Sistemica il flogotipo rappresenta il profilo infiammatorio individuale del soggetto, ovvero la modalità con cui ciascun organismo reagisce all’infiammazione in base alla propria biologia sistemica.

Il flogotipo: in parole semplici

Il flogotipo è la “firma infiammatoria personale”, il modo peculiare in cui il corpo risponde, regola e risolve (o non risolve) un processo infiammatorio. Ogni individuo manifesta un pattern infiammatorio caratteristico, influenzato da fattori genetici, metabolici, endocrini, neurovegetativi e ambientali.

Questo pattern si osserva in termini di:

• localizzazione prevalente (es. mucose, cute, articolazioni, sistema nervoso);
• modalità di reazione (acuta, cronica, silente);
• predominanza di specifiche vie fisiopatologiche
• capacità di risoluzione dell’infiammazione.

Il Flogotipo: esempio pratico

Un soggetto con flogotipo stressato può manifestare flogosi a livello respiratorio, gastrointestinale o uro-genitale.

Un soggetto con flogotipo intossicato reagisce con dolori, rigidità, e processi infiammatori cronici a carico del sistema muscolo-scheletrico, ecc.

Altri flogotipi descritti includono dismetabolico, disbiotico, stressato, intossicato.

Il particolare flogotipo determina tutte le risposte e adattamenti, in modo diverso all’allenamento, al cibo, al sonno, alle malattie e lo stress quotidiano.

Non per filosofia, ma per neurochimica pura.

Capire quale sei significa smettere di copiare protocolli pensati per altri a larga scala e iniziare finalmente a muoverti secondo il tuo tempo interno.

Questo è il punto di partenza per una vera trasformazione: non forzare il corpo, ma ascoltarlo, non conta solo cosa fare ma quando e come farlo, rispettando la propria coerenza biologica con disciplina e consapevolezza.