Cosa significa ANS? Sistema Nervoso Autonomo.

L’organismo umano è regolato da una serie di ritmi interni che sono sincronizzati con i ritmi che caratterizzano l’ambiente esterno.

Le disfunzioni psicofisiche sono aggravate quando questa sincronia viene meno, infatti, una considerevole quantità di energia deve essere investita per cercare di far fronte alla perdita del ritmo base biologicamente determinato.

Un organismo in buona salute è in grado, attraverso quella che è conosciuta come omeostasi, di ripristinare la normale cadenza dei ritmi interni.

Il Sistema Nervoso Autonomo, ANS, ha una regolazione automatica fuori dal controllo cosciente e quindi non possiamo decidere quando e come attivare o “calmare” le nostre funzioni fisiologiche.

L’evoluzione ha fatto in modo che, per la stessa sopravvivenza, ci fosse un sistema retroattivo che mantenesse sotto controllo tutte le funzioni vitali in automatico. Immaginiamo cosa potrebbe succedere se dovessimo controllare coscientemente battiti cardiaci, respirazione, pressione ecc. C’è una funzione fisiologica di estrema importanza che è sottoposta ad un duplice controllo: automatico e cosciente. Tale vitale funzione è la respirazione attraverso la quale l’aria entra nell’organismo per permettere una lunga serie di processi metabolici. Poter controllare la respirazione è molto importante poiché attraverso essa siamo in grado di condizionare, indirettamente, molte altre funzioni fisiologiche!!

Un antico detto tibetano recita: “Il respiro è il cavallo e la mente il fantino”. Controllando il respiro si possono controllare il pensiero e le emozioni. Attraverso opportune tecniche respiratorie è possibile equilibrare i livelli relativi di ossigeno ed anidride carbonica nel sangue ristabilendo il corretto ritmo respiratorio e cardiaco. La respirazione ha, infatti, un impatto diretto sul cuore attraverso l’influenza che esercita sulla heart rate variability (HRV).

Un altro concetto importante è il recupero della RSA, Aritmia sinusale respiratori, che è la variabilità della frequenza cardiaca in sincronia con la respirazione, è un indice della funzionalità vagale cardiaca ma anche un fenomeno fisiologico che riflette tutte le interazioni respiratori-circolatorie.

Molti studi dimostrano che un RSA basso o assente a riposo può essere un biomarcatore diagnostico di disregolazione emotiva e un fattore di rischio predisponente per problemi comportamentali.

Da queste considerazioni capiamo come sia possibile attraverso la respirazione corretta indurre un corretto bilanciamento del sistema nervoso autonomo. Il controllo del respiro associato alla visualizzazione (mental training) riescono a contrastare tra altre cose, il livello di stress

BIOFEEDBACK RESPIRATORIO CON PPG FLOW

Il biofeedback respiratorio si basa sull’esercizio di respirazione guidata del paziente con un ritmo respiratorio sincronizzato al ritmo del battito cardiaco.

Il biofeedback respiratorio permette al paziente una sincronizzazione tra ritmo respiratorio e ritmo cardiaco vantaggioso ai suoi bisogni.

Il paziente è connesso ad un fotopletismografo in grado di valutare il funzionamento del sistema nervoso autonomo, ed elaborare un ritmo respiratorio che il paziente è chiamato a seguire tramite un visualizzatore grafico appositamente programmato.

È uno stato di armonia ed allineamento che si rispecchia anche in un perfetto funzionamento di corpo e cervello. Questo permette di essere rapidi, coordinati, precisi e centrati con certi allenamenti o di massimizzare il rilascio di ossigeno ai tessuti con altri o di spingere la azione antinfiammatoria o il relax e la serenità.

ALCUNI ESEMPI DI APPLICAZIONE

Nella cura della dispnea è utile il biofeedback respiratorio per modulare il sistema neurovegetativo del paziente, attraverso una respirazione coerente.

La strumentazione stabilisce tramite fotopletismografia il ritmo respiratorio coerente per migliorare il sistema neurovegetativo.

L’apparecchiatura PPG stress flow (Photo-Plethysmo-Graphy) è un dispositivo medico diagnostico non invasivo conforme alla direttiva europea sugli apparecchi elettromedicali prodotto da Biotekna da respirazione libera ostruzione s.r.l.

La relazione coerente tra respiro e ritmo cardiaco elaborata dalla strumentazione viene proposta al paziente, che la esegue sotto stretto monitoraggio. La coerenza del ritmo respiratorio e cardiaco induce una modulazione del sistema nervoso autonomo parasimpatico e pertanto insegna al paziente come contenere la dispnea tramite un controllo vigile del proprio respiro. Il ritmo respiratorio che il paziente è chiamato a seguire, tramite un visualizzatore grafico appositamente concepito, è nel corso del tempo da lui interiorizzato.

Il biofeedback respiratorio si somministra in cicli di trattamento di circa 5 minuti con una frequenza da determinare di caso in caso.

Il biofeedback respiratorio sotto controllo con fotopletismografia è una terapia.

Altre aree d’interesse:

  • Chi soffre di stati d’ansia
  • Chi presenta problemi con il sonno (difficoltà ad addormentarsi, stanchezza dopo aver dormito, risvegli notturni frequenti)
  • Chi soffre di mal di testa non di origine neurologica
  • Chi ha problemi di peso e di distribuzione della composizione corporea
  • Chi ricerca i “Confort Food” nella finestra serale
  • Chi tende ad avere sempre infiammazioni, dolori e disagi fisici non di origine patologica
  • Chi soffre d’asma e riniti allergiche
  • Chi tende a rimuginare e a ritornare sempre in maniera ossessiva sul medesimo problema
  • Chi soffre di stanchezza persistente durante la giornata
  • Chi soffre di stress cronico
  • Chi vuole conoscere il proprio bilanciamento a livello del Sistema Nervoso Autonomo
  • Chi vuole migliorare la propria performance fisica e la Vo2 max
  • Chi vuole avere una idea (senza fare esami invasivi) di come l’aspetto emozionale può portarlo nel tempo ad una condizione di eq

Dott.ssa Maria Laura Pastorino

  • Biologo Nutrizionista
  • Fitness coach
  • Medicina sistemica- PNEI

 Sono biologa nutrizionista specializzata nella Medicina Sistemica, nella Neuroendocrinoimmunologia, nel rapporto tra lo stress il sistema di reazione e tutti i cambiamenti nella composizione corporea che questo comporta.

In questi giorni si sente molto parlare di Long Covid Sindrome, sai come identificarla?

La sindrome Long Covid Sindrome, o post Covid, è un insieme di disturbi e manifestazioni cliniche, sintomatologie post-virale che si presentano dopo dodici settimane della sospetta infezione e che può debilitare una persona sotto molti aspetti anche per parecchie settimane dopo la negativizzazione della risposta al virus, e cioè dopo la guarigione e la conseguente eliminazione del virus dall’organismo.

Il Long Covid Sindrome colpisce uomini e donne di ogni età, ma l’età più esposta secondo tutte le statistiche è soprattutto dai 50 ai 69 anni.

Quali sono i sintomi del Long Covid Sindrome?

I sintomi del Long Covid Sindrome possono interessare anche diversi organi, diventando una sindrome sistemica, che compromette la capacità di adattamento dell’individuo.

Non è ancora chiaro se questi sintomi sono causati direttamente dal virus o se sono provocati dallo stress o dal trauma dell’infezione come conseguenza del processo infiammatorio.

Il sintomo sicuramente più diffuso del Long Covid Sindrome è la stanchezza, seguito dalla perdita del gusto e dell’olfatto.

Un altro sintomo riportato molto frequentemente è la nebbia mentale”; problemi di memoria e di concentrazione in aggiunta alla costante sensazione di stanchezza mentale.

Dal punto di vista scientifico questa condizione è nota come “encefalomielite mialgica” o “sindrome da stanchezza cronica”, che in molti casi si manifesta proprio in seguito ad una infezione. I meccanismi alla base dello sviluppo di questa condizione, però, non sono ancora del tutto chiari.

Difficoltà ancora maggiori sono poi riscontrate da chi deve imparare a gestire malattie croniche preesistenti con tutti gli altri sintomi del Long Covid Sindrome; la risposta virale in molti casi ha accelerato la progressione delle patologie e morbilità già in corso, peggiorando il decorso con manifestazioni comuni come:

  • Vertigini
  • Mal di testa
  • Difficoltà nel sonno
  • Respiro corto
  • Palpitazioni e battito irregolare
  • Sintomi neurologici come ansia o stress
  • Dsturbi gastrointestinali, cardiovascolari e metabolici
  • Intolleranza ortostatica (salta la regolazione cardiovascolare, onda THM)
  • Iper-sudorazione
  • Eritemi cutanei
  • Perdita di capelli
  • Debolezza delle unghie
  • Dolori muscolari
  • Problemi renali
  • Immunopatologie

Se pensi di avere alcuno di questi disturbi funzionali o sei interessato a valutare lo stato di performance del tuo sistema di risposta e adattamento potrebbe essere questa l’occasione per prenotare una visita.

Come si tratta questa sindrome?

Ad oggi, purtroppo non esistono terapie specifiche per curare i disturbi legati al Long Covid Sindrome, quindi si deve cercare, per quanto possibile, di alleviarli, risalendo alle cause e trovando soluzioni personalizzate per ogni paziente.

Le terapie devono prevedere un approccio sistemico integrato:

  • Biofeedback respiratorio
  • Recupero della sincronia del sistema nervoso Autonomo
  • Recupero della variabile HRV, gold standard per la misura della disautonomia, e della circadianità del ritmo HPA
  • Gestione del dolore e sintomi vaghi, MUS
  • Analisi del food recorder, introito energetico, diete alimentari per riprendere peso o massa muscolare o al contrario, per perdere peso, grasso intramuscolare e addominale
  • Supporto di coaching o psicologico per coloro che presentano stress post-traumatico
  • Esercizi di riabilitazione fisica

Prenota ora una visita personalizzata per la definizione della terapia a te più adatta.

Dott.ssa Maria Laura Pastorino

  • Biologo Nutrizionista
  • Fitness coach
  • Medicina sistemica- PNEI

 Sono biologa nutrizionista specializzata nella Medicina Sistemica, nella Neuroendocrinoimmunologia, nel rapporto tra lo stress il sistema di reazione e tutti i cambiamenti nella composizione corporea che questo comporta.

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