Oggi si parla molto di AI, ovvero, di intelligenza artificiale.

Questo argomento crea, certamente, molta curiosità, ma, allo stesso tempo, tanti dubbi e paure per le possibili implicazioni sulla nostra vita e sul futuro, e, soprattutto, credo che sia una “grande sconosciuta” per gran parte della popolazione.

Uno dei massimi esperti in AI, Rekimoto, dell’università di Tokyo, la definisce così: “L’intelligenza artificiale è la tecnologia che si comporta come l’intelligenza umana”

Sempre Rekimoto spiega che “L’ intelligenza artificiale non ha un corpo reale, può solo simulare tipici sentimenti umani, ma non sono vere e proprie emozioni, che invece sono basate sulla nostra esistenza ed esperienza, noi abbiamo bisogno delle emozioni per sopravvivere, AI ha un concetto molto diverso della sopravvivenza; il robot può preparare un cibo pasto ma non sentire il sapore o gusto né provare le emozioni che questo cibo scatena.”

In Cina nasce Tong Tong, una bambina virtuale, di circa 4 anni, con capacità decisionale, autonomia cognitiva, uno dei motivi per cui è stata creata è quello di dare un’opportunità a chi non ha figli di esperimentare la genitorialità, questo è solo un altro esempio. Tong Tong può risolvere problemi molto difficili, è in grado di imparare cose nuove, adattarsi a diverse situazioni, ci consente di portare avanti molti cambiamenti e questo può essere un supporto e sostegno positivo.

Gran parte degli studi sulle possibili applicazioni si svolgono nell’ambito della medicina e della disabilità e potrebbe comunque creare nuovi spazi e nuovi impieghi lavorativi.

Altri studi si compiono nell’area della comunicazione, nel ricostruire la voce umana per poter superare barriere linguistiche: attraverso il movimento labiale. L’AI trasmette l’intenzione della parola al computer per essere tradotte questo è un esempio concreto d’interazione tra una capacità dell’uomo e la tecnologia.

Al tempo stesso si rischia di smettere di pensare, di programmare, di cercare nuove soluzioni se si delega troppo, si rischia di perdere il senso della nostra vera identità

I dati di un’indagine condotta sul web, segnalano che il 65% degli utenti che usano ChatGPt (un’applicazione che serve per utilizzare l’AI) lo fanno per chiedere consigli sull’amore, o su come conquistare un partner, sembrerebbe alquanto paradossale visto che AI non prova sentimenti, ed il consiglio più ricorrente è di scrivere una lettera a mano!

I cambiamenti del mondo in cui viviamo sono velocissimi, ci stimolano ad un continuum di innovazioni e trasformazioni, per migliorare le nostre risorse, per superare barriere, per adattarci alle nuove conoscenze e questo tipo di competenze sono state sempre fondamentali nell’evoluzione, sarebbe un rischio perdere queste abilità, serve un uso saggio, etico e competente che possa essere di supporto all’uomo ma non sostituire l’essenza.

Cosa penso io dell’Intelligenza artificiale? Molte sono le applicazioni utili quanto i rischi se non si capiscono i limiti dell’utilizzo, credo che non si debba avere timore ma buon senso, tanta informazione valida e affrontare in modo positivo e costruttivo questa possibilità.

Dott.ssa Maria Laura Pastorino

  • Biologo Nutrizionista
  • Fitness coach
  • Medicina sistemica – PNEI

Sono biologa nutrizionista specializzata nella Medicina Sistemica, nella Neuroendocrinoimmunologia, nel rapporto tra lo stress il sistema di reazione e tutti i cambiamenti nella composizione corporea che questo comporta.

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