Le abitudini sono comportamenti automatici che si mettono in atto ripetutamente senza che sia implicata la consapevolezza cosciente.

Le abitudini, data la loro natura, appartengo alla sfera della memoria procedurale che ci permette assimilare competenze motorie e metterle in atto senza dover monitorare costantemente i movimenti a livello cosciente mentre siamo coinvolti in altre attività, come ad esempio, una conversazione con un amico mentre si guida o andare in bicicletta o scrivere, e potremo definirla come la memoria motrice.

Molte abitudini ci aiutano ad affrontare la giornata e raggiungere i nostri obiettivi in modo automatico.

Altre invece, non sono utili anzi, sono estremamente disturbanti come ad esempio i comportamenti compulsivi.

Lo sviluppo di una abitudine parte con la costruzione di un comportamento ripetitivo, in cui ha un ruolo fondamentale il circuito della ricompensa.

Dato che il circuito della ricompensa può guidare decisioni comportamentali più affrettate prese da una corteccia pre-frontale compromessa, diventa difficile inibire un comportamento abitudinario una volta che esso sia stato innescato. Questi circuiti si attivano quando si presentano come una opportunità di ricompensa immediata

Un obiettivo di lavoro, ad esempio, consiste nell’aumentare il repertorio di abitudini positive per stimolare un circuito della ricompensa virtuoso.

È importante capire che le abitudini non sono una risposta strutturata dal cervello, ma programmi che si mettono in atto ripetutamente nel tempo; quindi, si può interrompere questo circuito ad ogni momento, attivando la corteccia pre-frontale con la decisione di fare qualcosa di diverso.

Bisogna però, creare le condizioni di supporto e le motivazioni per il cambiamento, ed é per questo necessario modificare l’ambiente quotidiano volto ad accogliere il nuovo pattern comportamentale.

Tutti i comportamenti che siano produttivi e fonte di piacere, rinforzano le nuove abitudini e aiutano a inibire le vecchie strategie e comportamenti.

Risulta necessario identificare la più ampia gamma di esperienze gratificanti (ricompensa) in modo di sostenere e rinforzare i nuovi comportamenti a ripetersi nel tempo e renderli più spontanei, attraenti e soddisfacenti di quelli precedenti non virtuosi.

La neurochimica delle abitudini buone e cattive è dinamica

Il cervello cerca sempre di ottenere attraverso un determinato comportamento una ricompensa e quindi potrebbe essere utile partire dal pensiero, dall’immaginazione della ricompensa che si raggiunge per sostenere la nuova routine qual’ora questa sia di difficile esecuzione!

Dott.ssa Maria Laura Pastorino

  • Biologo Nutrizionista
  • Fitness coach
  • Medicina sistemica- PNEI

 Sono biologa nutrizionista specializzata nella Medicina Sistemica, nella Neuroendocrinoimmunologia, nel rapporto tra lo stress il sistema di reazione e tutti i cambiamenti nella composizione corporea che questo comporta.

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